AL DI LA' DEL BENE E DEL MALE

I tedeschi comuni e l'olocausto

IL BATTAGLIONE 101

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Ruolo del Battaglione 101 nell’Olocausto
Il battaglione 101 fu uno dei primi ad essere trasferito in Polonia, per essere di supporto all’esercito regolare, nel settembre del 1939 per poi tornare alla base di Amburgo già nel dicembre dello stesso anno. Nel maggio del 1940 venne rinviato in Polonia per controllare le azioni di ricolonizzazione volute da Himmler trasferendo persone e cercando di pacificare la zona appena conquistata. Nel novembre del 1940 si trovo per la prima volta a contatto con il mondo ebreo, essendo divenuto il principale corpo di servizio al ghetto di Lodz. Nel maggio del 1941 il battaglione venne riorganizzato per l’invio di moltissimi degli effettivi nell’esercito regolare. Al loro posto vennero arruolate moltissime persone oltre i cinquant’anni, anche non iscritte al partito nazista. Si creò così un gruppo molto eterogeneo, privo di esperienza militare, che andava dal giovane infarcito degli ideali nazisti al padre di famiglia.
Il comandante era il maggiore Wilhelm Trapp, nazista della prima ora mai divenuto membro delle SS o importante comandante militare; una persona nella media, senza alcun desiderio di carriera o eccessivo disprezzo verso gli ebrei. I suoi due capitani, Wolfgang Hoffman e Julius Wohlauf, entrambi sulla trentina, facevano invece parte delle SS, ed avevano forti interessi a far carriera all’interno delle forze di occupazione. La maggioranza dei sottoufficiali era iscritta al partito e si era arruolata nella polizia prima dell’inizio della guerra, mentre i poliziotti semplici spesso non si erano mai iscritti alle forze di polizia se non costretti. Proveniente quasi tutti da Amburgo e zone limitrofe, a parte un gruppo di lussemburghesi, la truppa del battaglione 101 era principalmente formata da persone delle classi basse, specialmente operai o semplici impiegati, che si erano iscritte al partito solo nel momento in cui erano state costrette a prendere servizio nella Ordnungspolizei. Erano insomma persone poco promettenti79 e preparate per il compito di sterminio che di lì a poco si sarebbero trovati a svolgere. Dopo un nuovo periodo ad Amburgo nel quale il battaglione si occupò delle solite azioni di deportazione, nel giugno del 1942 esso venne inviato nuovamente in Polonia proprio nel momento in cui i campi di sterminio iniziavano a lavorare a pieno regime. Ad Odilo Globocnik, capo delle SS del distretto di Lublino, venne affidato il compito di gestire la parte finale del piano ormai deciso nelle alte sfere del partito: l’eliminazione totale degli ebrei europei partendo dagli ebrei polacchi. Il problema fondamentale che il “solerte” gerarca si trovò ad affrontare, fu quello di trovare personale che potesse occuparsi degli spostamenti degli ebrei, che solamente nel Governatorato generale erano più di 2 milioni. L’operazione Reinhard, cioè l’eliminazione totale degli ebrei polacchi, aveva bisogno anche degli uomini del 101 per attuare le deportazioni e l’eliminazione degli ebrei.
Il 13 luglio del 1942 il battaglione 101 partecipò al primo eccidio nella piccola cittadina di Jozefow. Partiti molto presto alla mattina, vennero arringati dal maggiore Trapp che spiegò i dettagli del loro compito: rastrellare gli ebrei, selezionare i più forti ed eliminare tutti gli altri. Data la novità dell’azione, alla fine del discorso il maggiore diede ai membri del suo battaglione la possibilità di scegliere se partecipare o meno al massacro imminente; solamente dodici persone si rifiutarono di farlo. Esse vennero assegnate alla guardia dei camion. Il massacro fu terribile: dopo aver prelevato la gente dalle case ed aver in parte ucciso chi non si poteva muovere, tutti gli altri ebrei vennero condotti nel bosco costretti a sdraiarsi 40 alla volta. Abbinati ognuno ad un poliziotto vennero uccisi con un colpo alla nuca a bruciapelo. Le vittime furono 1500. La sera il battaglione tornò alla caserma.80 Il 17 agosto una parte del battaglione 101 dovette affiancare gli Hiwi (truppe locali di supporto) per un’altra azione di sterminio nella cittadina di Lomazy, dove abitavano all’incirca 1700 ebrei. Questa volta i poliziotti dovevano solamente scortare i prigionieri perché delle fucilazioni si sarebbero occupati i locali. Anche in questo caso, gli uomini del battaglione 101 si distinsero per la brutalità con cui spostarono gli ebrei nel bosco dove sarebbero stati uccisi. Successivamente per tutto il mese di agosto del 1942 il battaglione 101 fu impegnato in spostamenti di ebrei verso il campo di sterminio di Treblinka dalle località di Praczew e Miedzyrzec. Dalla prima città vennero deportate 5000 persone, nella seconda 11000. A Miedzyrzec vennero eliminati durante il trasporto dal ghetto ai treni 960 ebrei che non stavano al passo o che tentavano di fuggire. Finite le operazione di smistamento degli ebrei il battaglione tornò ad occuparsi degli eccidi. A settembre il gruppo al comando di Wohlauf uccise i 300 ebrei di Serokolma senza neanche seppellirli in una fossa comune. Successivamente, causa l’uccisione di un commilitone da parte della resistenza polacca, il battaglione 101 per rappresaglia dovette uccidere per ordine superiore 200 persone nel circondario in cui era stato ucciso il soldato tedesco. Per non inimicarsi la popolazione locale del villaggio di Talcyn, Trapp scelse solo 78 polacchi, (soprattutto tra le categorie dei nullafacenti o di residenti temporanei) e, per completare la cifra richiesta dai suoi superiori, 180 ebrei del ghetto del vicino villaggio di Koch. Se la matematica non è un opinione le persone uccise quel giorno furono più delle 200 richieste. Successivamente per tutto il mese di ottobre il battaglione si occupò nuovamente delle deportazioni verso Treblinka ammassando sui carri bestiame in situazioni disumane 27000 persone e uccidendone nel trasferimento più di mille. Da segnalare l’uccisione di circa 150 ebrei, tra cui anche donne e bambini, che non erano riusciti ad entrare nei vagoni; vennero fucilate nel vicino cimitero di Miedzyrzec con un colpo a bruciapelo alla nuca. Stessa sorte toccò agli ebrei di Lukow e a quelli del ghetto di raccolta di Konskowola nel quale era in atto una epidemia di dissenteria. Dopo tutte queste operazioni, considerate nella norma, il battaglione 101 venne impiegato nella cosiddetta “caccia all’ebreo” (Judenjagd). Già prima dei massacri di luglio ed agosto, infatti, era stata emanata una circolare che ordinava l’eliminazione sul posto di tutti gli ebrei sorpresi fuori dal ghetto. Con la smobilitazione di tutti i centri di raccolta della zona nord del distretto di Lublino l’ordine divenne realtà: tutti gli ebrei che si nascondevano nelle foreste vicine vennero braccati come bestie ed uccisi sul posto. Nella primavera del 1942 la Judenjagd assunse anche delle forme nuove, come l’eliminazione degli ebrei considerati “eccedenti” delle tenute agricole della zona. In totale furono più di 1000 gli ebrei uccisi in questo macabro sport. Nella primavera del 1942, intanto, venne deciso di rendere definitivamente Judenfrei la zona destinata al battaglione 101 smobilitando il ghetto di Miedzyrzec con il “solito” metodo della deportazione verso i campi di sterminio. In questo periodo molti membri del battaglione 101 vennero sostituiti o per raggiunti limiti di età o perché trasferiti nell’esercito regolare sempre più in difficoltà. Nell’ottobre del 1943 il battaglione di Trapp venne scelto per partecipare all’azione più eclatante voluta da Himmler per dare una svolta alla soluzione finale: la cosiddetta Erntefest (festa del raccolto). L’Erntefest fu un’azione coordinata a sorpresa in tutto il Governatorato Generale volta ad eliminare gli ultimi ebrei ancora vivi perché fondamentale forza lavoro nell’economia del Terzo Reich. Gli uomini del battaglione parteciparono insieme ad altre truppe al massacro dei campi di Madjanek (03-11-1943 – 16500 morti) e a quello di Poniatowa (04-11-1943 – 14000 morti) e alla successiva cremazione dei corpi.88 Qui si chiude la partecipazione attiva del battaglione 101 alla soluzione finale. Con l’avanzata dell’Armata Rossa il battaglione si trovò coinvolto in azioni di guerriglia con i partigiani fino alla definitiva sconfitta della Germania. In totale un battaglione di 500 uomini aveva partecipato all’uccisione diretta o indiretta di 83000 persone.

Le fonti sul battaglione 101. I processi dopo la guerra.
Subito dopo la fine della guerra gli uomini del battaglione 101 non vennero messi sotto processo. Nel 1948, però, la moglie di un poliziotto del 101 denunciò il marito per l’eccidio dei 78 polacchi di Talcyn. Negli interrogatori che seguirono vennero fatti i nomi del maggiore Trapp, del comandante di compagnia Buchmann e del primo sergente Kammer. La sentenza del tribunale polacco incaricato fu di morte per il poliziotto semplice e per il maggiore Trapp e di detenzione per gli altri due imputati. Poi fino agli anni sessanta non si sentì parlare del battaglione; tutti i suoi componenti tornarono alle loro attività senza problemi. Fu solo nel 1958 che la Zentrale Stelle der Landesjustizverwaltungen (Agenzia centrale per l’amministrazione della giustizia) con lo scopo di coordinare le indagini sui crimini di guerra nazisti si imbatté nel battaglione dell’ormai defunto Trapp. Gli interrogatori dei componenti del battaglione 101 ancora in vita avvennero dal 1962 al 1967; vennero incriminate quattordici persone. La successiva sentenza fu molto blanda, con pene detentive minime. Il processo in appello, avvenuto nel 1972, non fece altro che diminuire la pena. L’esito del processo ci parrà sicuramente inadeguato, ma bisogna dire che fu uno dei pochi casi di cause contro ex membri dell’Ordnungspolizei in cui si riuscì ad arrivare a delle condanne. Gli interrogatori sono la nostra fonte primaria per cercare di comprendere le motivazioni che portarono un battaglione di gente comune ad eliminare un numero tanto grande di ebrei. Le interpretazioni di queste fonti, come detto nell’introduzione, sono essenzialmente due: quella di Christopher R. Browning e quella di Daniel Jonah Goldhagen. Entrambi acuti storici della Shoah, pur partendo da presupposti comuni arrivano a conclusioni molto differenti su ciò che spinse all’azione quel gruppo di riservisti.

Written by jacopodepa

31 luglio 2011 a 08:13

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